Nel 2013, compiuti 18 anni di carriera da allenatore, Carlo Ancelotti pensò che aveva accumulato sufficiente esperienza sulla panchina per poter scrivere un libro. In realtà già ne era uscito uno tempo fa (‘Preferisco la Coppa’), però in questo caso il tecnico italiano ha svelato tutti gli aspetti cruciali della vita di una squadra dalla prospettiva dell’allenatore, incluse dettagliate analisi tattiche. Proprio per questo il titolo: ‘Il mio Albero di Natale’, fa riferimento a uno dei suoi schemi di gioco preferiti, quel 4-2-3-1 che all’inizio del XXI secolo gli permise di vincere tutto con il Milan.
Scritto insieme a Giorgio Ciaschini, il libro spiega come creare armonia tra il gruppo di giocatori, i tecnici e il club. Armonia che per Ancelotti è uno degli elementi imprescindibili per raggiungere il successo al massimo livello. “La creazione di un gruppo forte e coeso dipende, prima di tutto, dal rapporto che il tecnico riesce a stabilire tra sé e i suoi giocatori, oltre che da quello che si crea tra loro”, scrive Ancelotti.
Inoltre, il mister snocciola le sue “dieci partite che hanno fatto la storia”, dai suoi inizi con la Reggiana del 1995 fino alla vittoria nella finale di Champions del 2007 contro il Liverpool, svelando i segreti tattici di tutti questi match.
Tra una pagina e l’altra, Carlo Ancelotti rivela il suo metodo di successo, che si basa sul rispetto e sull’adattamento alla filosofia di ogni club, del suo ambiente, del tipo di ‘coach’ di ogni paese e tutti i dettagli che portano al trionfo. Come lui stesso scrive: “Più si allunga la vita professionale, più scopri che tu e la tua squadra non giocate solo contro il rivale, ma anche contro il destino”.
RITORNO