Carlo Ancelotti

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Ancelotti motiva la nazionale

Carlo Ancelotti ha scritto per la Gazzetta dello Sport una emotiva lettera per motivare i tifosi italiani e la nazionale in vista del Mondiale di Brasile che iniziò ieri e che inizierà per l' Italia questo sabato contro l' Inghilterra:

'Lo dico a voce alta, anzi lo canto
ragazzi potete regalarci un sogno'

Ra­gaz­zi, si può fare. Lo dico forte, a voce alta. Anzi: lo canto. L’Ita­lia di Pran­del­li può re­ga­lar­ci un sogno, un’im­pre­sa, una me­ra­vi­glio­sa av­ven­tu­ra che noi ita­lia­ni ab­bia­mo il do­ve­re di ac­com­pa­gna­re con en­tu­sia­smo e fi­du­cia. So che cosa si­gni­fi­ca par­te­ci­pa­re a un Mon­dia­le, l’ho fatto da gio­ca­to­re e da col­la­bo­ra­to­re tec­ni­co: è un mo­men­to esal­tan­te, ma ricco di ten­sio­ni, e per que­sto c’è bi­so­gno dell’aiuto di tutti per co­strui­re qual­co­sa di gran­de. A volte, quan­do si parla dell’im­por­tan­za del grup­po nel cal­cio, c’è qual­cu­no che stor­ce la bocca, è scet­ti­co, non ci crede: bene, io vi ga­ran­ti­sco che sol­tan­to se la squa­dra è unita, se tutti gli uo­mi­ni dello staff sono in sin­to­nia, se l’am­bien­te è fa­vo­re­vo­le, si rie­sce a ot­te­ne­re il ri­sul­ta­to. La Cham­pions Lea­gue con il Real Ma­drid l’ab­bia­mo vinta così. Ecco perché ades­so è im­por­tan­te ti­fa­re Ita­lia, stare vi­ci­no a que­sti ra­gaz­zi.

Non siamo fa­vo­ri­ti, e que­sto è vero. Ci sono na­zio­na­li che, sulla carta, pro­ba­bil­men­te hanno qual­co­sa di più. Penso al Bra­si­le, alla Spa­gna, alla Ger­ma­nia, all’Ar­gen­ti­na. Però vi fac­cio una do­man­da: era­va­mo fa­vo­ri­ti nel 1982 in Spa­gna o nel 2006 in Ger­ma­nia? No, ep­pu­re la coppa l’ab­bia­mo por­ta­ta a casa noi! Il cal­cio è uno stra­no mi­ste­ro ago­ni­sti­co, è suf­fi­cien­te che la tra­iet­to­ria di un tiro venga leg­ger­men­te mo­di­fi­ca­ta da un sof­fio di vento e ti trovi a vin­ce­re o a per­de­re una par­ti­ta. Una cosa è certa: af­fron­ta­re l’Ita­lia è dif­fi­ci­le per tutti. Siamo tat­ti­ca­men­te bravi, ab­bia­mo espe­rien­za in­ter­na­zio­na­le e gio­ca­to­ri in grado di fare la dif­fe­ren­za. Il no­stro gi­ro­ne è com­pli­ca­to, ma anche i no­stri av­ver­sa­ri do­vran­no pre­oc­cu­par­si di noi. In­fi­ne, l’ul­ti­mo mo­ti­vo per cui credo che si possa fare: Ce­sa­re Pran­del­li. Tec­ni­co molto pre­pa­ra­to e uomo per­be­ne. Sto con lui e con l’Ita­lia. Dopo aver al­za­to la Cham­pions da al­le­na­to­re, vor­rei go­der­mi la Coppa del Mondo da ti­fo­so: sa­reb­be una sta­gio­ne fan­ta­sti­ca.

Prandelli RITORNO